Project

IN REBUS NATURAE – Video Performance

Una cruda fotografia dell’umanità , dalla sua primordiale coesistenza con la natura all’affermazione di un IO edonistico ed egoista. Pietra su pietra l’utilitaristica costruzione sociale ha infranto il legame. 

Al ricordo lontano di una madre natura che teneva i suoi figli avvinti ai suoi rami frondosi si sovrappone l’immagine di una disperata ricerca di quelle radici ormai sepolte dal cemento. 

Non c’e’ spazio, ne’ luce nella prigione sociale. Gli istinti soffocati da una coltre di smog, l’urlo animale e’ soffocato, il silenzio rimbomba in un mondo che no sa e non vuole ascoltare. L’uomo ha costruito con le sue mani gabbie di cemento, prigioniero del suo tempo brama una libertà ormai perduta. Cemento e ancora cemento, l’impronta invadente pesa sul cuore della terra.

In chiave contemporanea si rievoca la metafora di una speranza, la natura rinasce dal cemento, germoglia dai tombini metropolitani come la ginestra sulle aride pendici del Vesuvio. L’uomo non si lascia più cullare in quell’armoniosa danza universale, ma incede sulle sue gambe tremanti, tra le paure e la solitudine, in bilico sul ciglio della vita. In questo scorcio a tinte fosche la pennellata blu del cielo ci sussurra il messaggio di speranza. L’auspicabile panismo irrompe sulle prigioni di cemento, in una fluttuante coesistenza di un’umanità che danza in punta di piedi su questo meraviglioso pianeta che chiamiamo terra.

Il corto e’ ambientato in uno scenario post-apocalittico deserto dove la natura ha ripreso vigore e ha coperto i resti della nostra civilta’

Il tempo continua a scorrere, ci si sposta, si procede, adagio, in fretta, per due ore, in punta di piedi, sulle mani.

 

La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono” A.Einstein“.

Concept, Coreografie e Performers: Marianna Moccia, Valeria Nappi, Viola Russo

Fotografia: Alessandra Finelli

Musiche: Valerio Middione

Drammaturgia: Isabella Moccia

Montaggio: Gabriele Skià

Color Correction: Juan D’Auria

 

Si ringrazia “Ex OPG Je’so Pazz”

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